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Social Tv

Tempo Economico 2005

L’ascoltatore televisivo esce dall’isolamento

Qualcuno potrà provare inquietudine all’idea che si possa socializzare con persone lontane da noi grazie ad un programma televisivo, ma fino ad oggi le critiche mosse alla televisione sono state quelle di generare incomunicabilità ed isolamento dentro le mure domestiche.

Allora le nuove tecnologie provano a reinventare la televisione per permettere a più persone di socializzare contestualmente alla visione di un programma. Lo sviluppo dei reality-show di questi ultimi anni da un lato, che hanno portato milioni di ascoltatori ad interagire passivamente con lo scorrere delle vite dei partecipanti agli stessi programmi, e l’avvento della Tv digitale, con tutti le potenzialità tecnologiche annesse, aprono nuove frontiere di sperimentazione.

Alla divisione di Computer Science del PARC si sta lavorando al concetto di Social Tv, cioè la possibilità per persone dislocate in luoghi diversi di poter interagire tra loro tramite il set-top box e il televisore, sia in merito a quanto viene trasmesso, sia impiegando questo sistema come strumento alternativo di comunicazione tra le persone stesse.

Immaginiamo la possibilità di visualizzare una lista di amici sullo schermo, che in quel momento sono connessi come noi al set-top box, e che hanno concordato di poter essere inquadrati con una piccola telecamera posta sul televisore. Questo dettaglio, renderebbe la percezione di distanza con le persone minima, perché la loro immagine verrebbe visualizzata in riquadri all’interno dello schermo.

Con i nostri amici inquadrati o semplicemente presenti – online – potremmo condividere un programma, chiedere un consiglio sulla visione dello stesso, giocare in modalità multiplay, e semplicemente comunicare con loro. Immaginatevi i commenti da divano oggi fatti in famiglia sull’ultimo escluso del Grande Fratello, estesi in diretta agli zii e gli amici. Per fortuna, si potrebbe socializzare intorno alla Tv anche con una programmazione più intelligente, come un film, dei documentari, o addirittura un confronto politico in diretta.

Potrà sembrare bizzarro il tentativo di ricostruire le interazioni sociali in questa logica, ma come la Tv ha diviso, le tecnologie ci stanno restituendo alcune nuove opportunità di superare le barriere geografiche e recuperare alcune aspetti della socialità tra le persone.

Potrebbe spaventare l’idea che al centro di tutto ci sia il televisore ancora una volta, con il suo ruolo totemico e imbrigliante, e che si ricominci a socializzare a partire proprio dalla Tv, ma non è così.

Pur riconoscendo in un nemico della socialità la Tv, la logica è quella di renderla amica, riconoscendone lo stra-potere sociale e asservendola di più ai valori di scambio e comunicazione tra le persone.

La Tv come oggi la conosciamo è destinata a mutare ed evolvere. Le persone possono già oggi richiedere la visione di un film a loro piacimento, e persino video-registrarlo, aspetti che consentono una maggiore libertà della persona nel rispetto dei suoi tempi e gusti. Cioè di costruirsi il proprio palinsensto.

Ma uno slancio maggiore al cambiamento avverrà quando contenuti e servizi caratteristici di Internet, e modalità di fruizione degli stessi,   migreranno in forma più evoluta e saranno disponibili anche sul televisore.

Sembra che possa resistere ancora a lungo il fossato che separa contenuti Internet da quelli Tv, ma non è così. Tutti i fornitori di contenuti e le società di telecomunicazioni stanno operando perché la convergenza accada molto presto, mentre gli operatori tradizionali della televisione erigono barriere tecnologiche proprietarie. Superarle richiederà sforzi maggiori ai nuovi player per imporre gli standard, ma con l’aiuto dell’industria informatica, e soprattutto il favore degli utenti finali, ciò accadrà nel giro di pochissimo tempo, forse pochi mesi da oggi.

Quindi, la social Tv potrebbe essere nient’altro che un nuovo modo di partecipare con altre persone a ciò che sarà a disposizione tramite un televisore, un flat-screen o altro, e ciò contribuirà a modificare il concetto stesso di partecipazione passiva a cui ci ha abituato in 50 anni la Tv. E che cos’è questa se non una Tv internettizzata?

Andrea Giovenali