Pubblicità Domani 1996
Telefono, fax, televisione, radio, stereo, VCR, personal computer e videogame sono strumenti che, in gran parte, costituiscono ormai la dotazione di una famiglia moderna.
Le nostre abitazioni e il nostro vivere si sono affollati nel corso dell’ultimo secolo di apparecchi che comunicano, con i quali possiamo entrare in contatto con il mondo, conoscere cosa accade in esso, o attraverso i quali possiamo trascorrere il nostro tempo piacevolmente e intelligentemente.
Questa eterogeneità di strumenti e mezzi, che apparentemente si duplicano tra loro per il tipo di servizio o messaggio offerto, ha una ragione d’essere oggi, nel mondo attuale, ma domani non più.
Se osserviamo quanto è avvenuto per i mezzi elettronici, constatiamo che la spinta a mutare e a evolversi è conseguenza di una progressiva necessità di individualismo dell’uomo nel proprio bisogno di apprendere e conoscere.
La radio già diffondeva musica a volontà quando nelle case si fece spazio l’impianto HI-FI, strumento che rende liberi di ascoltare cosa si vuole e quando si vuole. Lo stesso è avvenuto per il videoregistratore nei confronti della TV.
Le forme attuali di pay TV o di pay-per-view, soddisfano ulteriormente questo diritto di scelta dell’utente televisivo, perché con esse si è resa possibile, nei tempi e nei contenuti, la prima forma di palinsesto mirato alle proprie esigenze.
L’evoluzione dei mezzi di comunicazione segue tre strade: si sposta dall’offerta massificata a quella mirata e individuale, si realizza trasformando la semplice fruizione passiva in utilizzo attivo del mezzo, fino a sfociare nella possibilità di interagire sul messaggio e realizzare quindi l’interattività; infine muta dall’espressione orale e scritta a quella elettronica.
I mezzi del futuro saranno personali, interattivi ed elettronici.
La tecnologia sta concentrando i suoi sforzi proprio per poter rendere possibile questa rivoluzione, per superare agevolmente le barriere fisiche che non hanno mai permesso una comunicazione bidirezionale tra l’utente e la fonte del messaggio.
I mezzi che oggi conosciamo utilizzano due forme di trasmissione e veicolazione del messaggio: l’etere e il cavo.
A essi vanno aggiunti quei mezzi che per comunicare non necessitano di nessun tipo di infrastruttura o segnale, i mezzi “pronti da usare” quali il personal computer e il CD-I.
E’ proprio in quest’area che assisteremo nei prossimi anni ad una vera rivoluzione tecnologica, favorita dalla totale assenza di regole imposte dai legislatori.
Ad esse dovranno invece sottostare i mezzi che usano l’etere per comunicare, che di per sé presenta sempre limiti fisici di capienza delle informazioni trasportabili.
Ecco perché è credibile l’ipotesi secondo la quale sarà possibile agire su tutti i mezzi attuali, e quelli che verranno, solo attraverso il cavo, l’unica infrastruttura in grado di garantire la diffusione contemporanea di una grande mole di informazione, e soprattutto permetterne il ritorno.
A questo proposito è importante analizzare i fenomeni che avvengono già ora in alcuni paesi: il video on demand , non solo permette di scegliere il film, ma di agire sulla visione come si farebbe con un videoregistratore esterno alla nostra abitazione, e comporta meno problemi di manutenzione, noleggio e acquisto.
Per comunicare il numero di carta credito con la quale acquistare oggetti proposti nelle vendite televisive si usa il telefono, e dove è possibile, lo stesso cavo di diffusione del segnale.
Con il personal computer, mezzo che abbiamo visto avere un suo potere comunicativo autonomo, è possibile collegarsi via rete telematica e comunicare con il mondo intero, sempre via-cavo.
Perciò, è naturale ipotizzare che tutti questi servizi saranno veicolati nelle nostre case con il cavo, resi sempre disponibili all’uso, e che il terminale ultimo che comunicherà con noi sarà un apparecchio digitale, che abbiamo definito televisione solo per semplicità, ma che di quest’ultima avrà ben poco.
Le funzioni che dovrà svolgere saranno molto più complesse di quelle attuali e la renderanno più simile a un personal computer, a cui si avrà accesso senza leggere manuali e usare complicati linguaggi, uno dei problemi che l’industria informatica si sta preoccupando di risolvere.
In questo terminale digitale confluiranno tre diverse forme d’espressione dell’informazione, quella audio, video e i dati, abbracciando la totalità delle forme espressive oggi caratteristiche di una decina di mezzi e strumenti diversi.
Ma se il futuro del mezzo elettronico televisivo appare chiara, quali saranno le implicazioni di questa rivoluzione sui mass-media, come oggi li conosciamo?
La necessità per l’utente di interagire con il mezzo metterà in discussione, prima della forma d’espressione tecnologica, lo stesso contenuto dell’informazione e il modo in cui viene organizzata oggi.
Se vale la teoria secondo la quale ognuno potrà redigere ogni giorno la propria rassegna stampa, organizzare il proprio palinsesto di programmi d’intrattenimento, secondo criteri di selezione che si sono prestabiliti a priori, il modo di fare informazione attuale di molti mezzi di massa si troverà in un vicolo cieco.
Non è corretto ipotizzare che il quotidiano o il settimanale, nella forma in cui si presentano oggi, si trasformeranno un giorno in un servizio digitale via cavo, a meno che non vogliano ridurre la propria funzione a quella di un semplice archivio d’informazioni.
Il giornale, nella sua forma attuale, è più comodo e più versatile che non inserito tale quale in un personal computer, a meno che il suo stesso modo di organizzare i contenuti non si evolva verso nuove esigenze.
Queste potrebbero essere, più che la necessità di approfondire sulle fonti degli articoli, un vero e proprio modo nuovo d’informarsi da parte del lettore, interessato a conoscere come va il mondo, ma anche a far sapere quel è il suo punto di vista delle cose agli altri lettori, entrare nel vivo dell’informazione essendone parte integrante.
Il lettore potrà contribuire attivamente al giornale, perché esso rispecchierà, come avviene oggi, una visione dei fatti a lui affine, costruirà una versione personale nell’ordine delle notizie, e potrà anche dialogare con i giornalisti per via telematica.
Casi come quello avvenuto in occasione del decreto sulla carcerazione preventiva, quando i lettori de La Voce hanno partecipato spontaneamente con migliaia di fax a riempire le pagine del giornale e a determinarne la linea editoriale per alcuni giorni, domani saranno più frequenti grazie al collegamento diretto via cavo.
Ma alcuni esperimenti di quotidiani on-line in USA, circa 35 al momento, si stanno rivelando, più che un fallimento, un servizio inutile per il lettore telematico, che non trae nessun vantaggio nel leggere il giornale di tutti i giorni, anziché a letto, sulla scrivania.
Ancora una volta, come accaduto all’avvento degli altri mezzi elettronici, la stampa potrebbe perdere la sua ennesima occasione di rinnovarsi, senza saper cogliere i fenomeni di un mondo in forte evoluzione, e questa potrebbe essere veramente l’ultima chance, prima dell’estinzione.
Si intravede un futuro migliore per la radio, o almeno di un mezzo che permetta di informarsi quando si è fuori dalla propria abitazione, in auto o in altre situazioni.
La diffusione satellitare e lo sviluppo di sistemi quali lo RDS potrà risolvere gran parte dei problemi di affollamento attuali delle frequenze radio, permettendo una migliore ricezione delle stazioni in ogni luogo.
La diffusione via cavo nelle abitazioni non sarà di grande aiuto per lo sviluppo della radio, che si confronterà con i mezzi “pronti da usare” quali il CD Audio, anche se l’opportunità di interagire da parte dell’ascoltatore potrebbe trasformare le emittenti in una sorta di juke-box a richiesta.
Il cinema, altro mezzo che ha sofferto più di altri la concorrenza dei mezzi elettronici quali la televisione e il VCR, oltre ad un cambiamento nelle abitudini sociali di massa, che privilegiano per l’intrattenimento l’ambito domestico, subirà un progressivo ridimensionamento dell’affluenza, fenomeno a cui assistiamo senza interruzioni da circa 20 anni.
E’ importante notare come molte compagnie cinematografiche siano già entrate da tempo nel mondo televisivo e che la loro espansione continuerà anche nei prossimi anni per permettere un naturale sbocco alle risorse in mercati più floridi, ma soprattutto per garantire un mercato ai propri prodotti, dopo l prima fase di diffusione nelle sale cinematografiche.
L’industria del cinema sta quindi osservando con attenzione i fenomeni che interessano la televisione interattiva, in particolare il servizio di video on demand, che potrebbe segnare una trasformazione radicale nel settore dell’home-video nell’arco di pochi anni.
Tutto fa pensare che dietro all’accaparramento di stazioni televisive in tutto il mondo, esista una strategia a lungo termine che porterà le case di produzione cinematografica a ricoprire un ruolo rilevante nella corsa al futuro.
Ma se l’industria di produzione audio-visiva sopravviverà all’era delle autostrade dell’informazione e giusto chiedersi se la sala cinematografica continuerà ad esistere.
Probabilmente sì, per una porzione di pubblico sempre più ristretta e numericamente insignificativa, per poter reputare il cinema un mezzo di massa, cosa che già ai nostri giorni riesce difficile data l’esiguità di appassionati.
Secondo la mappa mostrata, che tende a semplificare un processo di evoluzione dei mezzi di comunicazione, ma che può chiarire come si vada verso una confluenza comune per i mezzi oggi esistenti, l’affissione e la cartellonistica sopravviveranno alle trasformazioni come unico, vero mezzo di massa del futuro.
L’affissione permetterà di comunicare a livello allargato e massificato quando tutti i mezzi permetteranno un rapporto sempre più individualistico con gli utenti.
In una società del futuro dove è auspicabile un’evoluzione anche dell’ambiente in cui vivremo, le strutture urbanistiche miglioreranno e una consapevolezza maggiore dell’habitat delle nostre città porterà a ripulire molte strutture da impianti abusivi e maltenuti, oltre che lesivi per le bellezze artistiche e naturali, l’affissione potrà guadagnare in forza comunicativa perché potrà beneficiare di un affollamento ridotto.
La crescita di questo supporto, nato per comunicare eventi e il cui impiego sarà sempre più a favore della comunicazione promozionale, si muoverà di pari passo a un progressivo sfoltimento degli spazi e delle posizioni il cui valore di comunicazione e d’impatto non sia di interesse per gli operatori pubblicitari.
La tecnologia potrà aiutare moltissimo il potere comunicativo degli impianti, che da una versione cartacea o semplicemente illuminata, potranno impiegare pannelli elettronici il cui costo e manutenzione sarà più accessibile di quello attuale.
In futuro assisteremo a una vastità di fenomeni che coinvolgeranno i mezzi di comunicazione come oggi li conosciamo, fino a mutarne profondamente le funzioni e la forma. Si creeranno nuovi linguaggi espressivi, nuovi metodi di fruire i messaggi, nuovi canali di trasmissione, nuove regole e nuove alleanze nel mondo del’industria e dei servizi.
Fenomeni ai quali, chi opera nel mondo della comunicazione promozionale, deve porre attenzione fin da oggi.
Andrea Giovenali